La progettazione uffici open space è una scelta sempre più diffusa tra aziende moderne e studi professionali. Ma dietro a un ambiente apparentemente semplice si nasconde un lavoro di progettazione preciso, fatto di equilibrio tra estetica, funzionalità e benessere.
In questo articolo vedremo come progettare un open space efficace, analizzando aspetti chiave come la divisione degli spazi, l’arredamento, l’acustica e l’illuminazione. Un punto di partenza concreto sia per imprenditori che vogliono valorizzare l’immagine aziendale, sia per architetti che cercano soluzioni affidabili e di qualità da proporre ai propri clienti.
Perché scegliere un open space per l’ufficio?
Un ambiente open space favorisce la comunicazione, migliora la collaborazione tra i team e trasmette un’idea di apertura e modernità. Tuttavia, per funzionare davvero, deve essere progettato con cura: il rischio, altrimenti, è quello di creare un ambiente caotico, rumoroso o poco funzionale.
I vantaggi di un ufficio open space sono diversi e vanno ben oltre l’estetica. Prima di tutto, offre una grande flessibilità: gli spazi possono essere organizzati in modo libero e adattati con facilità ai cambiamenti del team o delle attività.
La riorganizzazione degli ambienti diventa semplice e veloce, senza bisogno di interventi strutturali complessi. Inoltre, l’assenza di pareti fisse e barriere visive crea un senso di apertura che favorisce il dialogo e la collaborazione.
Infine, un open space ben progettato trasmette un’immagine aziendale attuale, dinamica e in linea con le esigenze del lavoro contemporaneo.
Ma è essenziale che tutto sia pensato per rispondere a obiettivi precisi, come funzionalità, benessere e rappresentatività.
Divisione spazi open space: come organizzare le zone funzionali
Il primo passo è individuare le diverse funzioni che lo spazio dovrà svolgere. Anche in un ambiente open space, infatti, la divisione è fondamentale. Per organizzare al meglio un open space, è utile suddividere l’ambiente in aree funzionali, senza però rinunciare all’apertura e alla continuità visiva. Questo si può fare utilizzando elementi leggeri come pareti mobili, pannelli fonoassorbenti o anche semplici mobili contenitori che fungono da divisori.
Le zone da prevedere sono diverse: spazi operativi dove concentrarsi sul lavoro individuale, angoli attrezzati per riunioni veloci o call, aree relax per le pause e piccoli corner dove ritrovarsi per un confronto informale o una sessione di brainstorming.
L’importante è che ogni area sia modulabile, capace di evolversi insieme alle esigenze dell’azienda. Uno spazio troppo rigido, infatti, rischia di diventare presto poco funzionale o superato.
Arredamento open space ufficio: funzionalità e identità
L’ arredamento ufficio in un open space non è solo questione estetica. È un elemento strategico. Deve supportare il lavoro quotidiano, riflettere l’identità del brand e offrire comfort a chi lo vive.
Quando si parla di arredamento per un open space, il primo aspetto da considerare è il comfort . Scrivanie e sedie ergonomiche non sono un optional, ma una scelta concreta per il benessere quotidiano di chi lavora. Aiutano a prevenire problemi posturali e rendono l’ambiente più vivibile, soprattutto durante le giornate più intense.
Un altro elemento da non trascurare è l’organizzazione. In spazi aperti, dove mancano stanze chiuse o archivi separati, avere mobili contenitori funzionali fa davvero la differenza. Mantenere ordine visivo non è solo una questione estetica, ma aiuta anche a concentrarsi meglio e a lavorare con più chiarezza.
Infine, gli spazi comuni . Le aree per la pausa pranzo, per rilassarsi o scambiare due parole tra colleghi, sono parte integrante di un ufficio sano. Non si tratta di tempo perso, ma di momenti che favoriscono la socializzazione, rafforzano i legami e stimolano nuove idee.
Uno degli errori più frequenti nella progettazione uffici open space è pensare a uno spazio “finito”.
La realtà del lavoro, invece, cambia in fretta. Crescono i team, cambiano i flussi, le modalità operative si evolvono. Per questo, è utile scegliere arredi modulari, pareti mobili, soluzioni che si possano adattare nel tempo senza costi eccessivi.
Anche gli architetti apprezzano questa versatilità, che consente loro di personalizzare il layout senza compromettere il concept iniziale.
Acustica e privacy: gestire il rumore e le distrazioni
Uno dei principali limiti percepiti negli ambienti open space è il rumore. Un problema che si può gestire, ma che va affrontato fin dalla fase di progetto.
Per migliorare l’ acustica in un open space , ci sono diverse soluzioni semplici ma molto efficaci.
I pannelli fonoassorbenti, applicati alle pareti o ai soffitti, aiutano a ridurre il riverbero e a mantenere un ambiente più silenzioso. Anche elementi d’arredo come librerie o divisori realizzati con materiali che assorbono il suono contribuiscono a smorzare i rumori senza chiudere lo spazio.
Un altro accorgimento utile è l’uso di tappeti o rivestimenti tessili, che attenuano il rumore del calpestio e rendono l’ambiente più accogliente. Infine, le piante: oltre a migliorare la qualità dell’aria, possono essere utilizzate per creare piccole barriere naturali, offrendo al tempo stesso una sensazione di tranquillità e benessere.
Anche la disposizione delle postazioni influisce: distanze adeguate e orientamento corretto (evitando che le persone si trovino di spalle) aiutano a ridurre le interferenze.
La privacy si può ottenere con piccole accortezze: postazioni semi-chiuse, pannelli visivi, piccole aree riservate per attività che richiedono concentrazione o riservatezza.
Illuminazione, colori e materiali
La luce , in un ambiente di lavoro, fa davvero la differenza. Non solo per vedere meglio, ma per lavorare meglio. La luce naturale è sempre da preferire: posizionare le scrivanie vicino alle finestre e scegliere tende leggere permette di sfruttarla al massimo, creando un’atmosfera più piacevole e meno affaticante.
L’ illuminazione dell’open space , invece, deve integrarsi con discrezione. Deve essere morbida, regolabile e ben distribuita per evitare zone d’ombra o fastidiosi abbagliamenti. L’obiettivo è semplice: accompagnare il lavoro, non interferire con esso.
Anche l’estetica ha un impatto concreto. Colori, materiali e dettagli visivi influenzano il modo in cui le persone si sentono all’interno di uno spazio. Meglio optare per tonalità neutre su pareti e arredi principali, da ravvivare con qualche tocco di colore su sedute, accessori o elementi decorativi. Questo equilibrio rende l’ambiente accogliente senza distrarre.
La scelta dei material i è altrettanto importante: finiture naturali, coerenti e di qualità comunicano attenzione e rafforzano l’identità del luogo. Infine, la personalizzazione. Lasciare che ogni persona possa aggiungere un dettaglio personale alla propria postazione — una pianta, una foto, un oggetto — rende lo spazio più umano, più vissuto. E, di conseguenza, più efficace.
Integrare elementi naturali in un ufficio open space non è una moda, ma una scelta consapevole. Le piante migliorano la qualità dell’aria, riducono lo stress e rendono l’ambiente più gradevole.
Pareti verdi, vasi integrati nei divisori, piccoli angoli “green” sono un modo semplice per aumentare la qualità percepita dello spazio.
Progetti su misura e realizzazioni
Ogni progetto di arredamento per l’officio open space dovrebbe nascere da un confronto diretto, da un’analisi degli spazi e delle reali esigenze di chi li vive.
Lavorare con un partner esperto significa avere una guida nei momenti critici: dalla scelta dei materiali alla gestione delle tempistiche, dalla logistica all’installazione finale.
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Progettare un ufficio open space non significa “riempire uno spazio vuoto”, ma costruire un ambiente vivo, in grado di evolvere e rispondere a esigenze concrete.
Belardi Arredamenti è al fianco di chi vuole creare spazi autentici, funzionali e di qualità. Spazi che parlano di chi li vive.